Il Consiglio di amministrazione dell’Istituto per il Credito Sportivo ha approvato il bilancio d’esercizio 2023 con un utile netto pari a 9,6 milioni di euro portando gli utili cumulati del Triennio di Piano Industriale a circa 53 milioni di euro in linea con gli obiettivi prefissati. L’attivo dell’Istituto si attesta a 3,6 miliardi di euro con uno stock di crediti alla clientela per circa 2,2 miliardi di euro, in crescita del 4,2% vs 2022, grazie al record di produzione del 2023.
Sono stati erogati crediti per 477 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto al 2022. Aumentano significativamente le erogazioni nel settore “Sport”, che si attestano a 389 milioni di euro, in crescita del 36% rispetto al 2022, grazie alla corposa spinta nel segmento Enti Territoriali che hanno richiesto numerosi mutui per lo sviluppo delle infrastrutture sportive.
Cresce l’impegno della banca nel settore “Cultura”, con erogazioni complessive per circa 89 milioni di euro, in aumento del 23% rispetto all’anno precedente. In linea con le attese del Piano Industriale, il segmento “Cultura”, raggiunge un peso dell’8% sul totale dell’attivo della banca, a fronte dell’1% pre-Piano.
A dimostrazione dell’efficacia della strategia di finanza di impatto, il rating ESG degli impieghi in essere al 31 dicembre 2023 è rimasto stabile ad A+ mentre lo SROI (Social Return on Investment) ex ante è in crescita a 3,21x vs 2,96x del 2022.
Il Presidente di ICS, Beniamino Quintieri, sottolinea: “La buona performance del 2023 riflette l’impegno costante dell’Istituto per il Credito Sportivo nel sostenere e promuovere lo sviluppo infrastrutturale dello Sport e della Cultura in Italia. Grazie agli sforzi congiunti di tutti i nostri collaboratori e partner, abbiamo raggiunto un nuovo record di impieghi, testimoniando il forte impatto sociale dei nostri investimenti con un SROI di portafoglio che ora raggiunge il 3,2x. Questo risultato non solo ci rende orgogliosi, ma riafferma la nostra missione ad agire come un vero e proprio catalizzatore di crescita sostenibile, supportando iniziative che generano valore duraturo per l’intera collettività. Continueremo a lavorare con dedizione per favorire lo sviluppo della pratica sportiva e per la conservazione e sviluppo del patrimonio culturale, contribuendo significativamente al benessere delle comunità locali e all’economia nazionale”.
Il Direttore Generale, Lodovico Mazzolin, evidenzia: “I risultati del 2023 dimostrano la resilienza e l’efficacia della nostra strategia che ha saputo produrre una rilevante crescita di impieghi in un contesto avverso con l’aumento dei tassi di interesse e la flessione della domanda di credito. Centriamo gli obiettivi economico finanziari del Piano Triennale 20-23 nonostante un contesto macroeconomico difficile. La nostra visione strategica e la capacità di adattamento, che si focalizzano sul raggiungimento di un equilibrio tra profitto e impatto sociale, ci hanno permesso di aumentare le erogazioni di credito nel settore sportivo e culturale, confermando l’efficacia del nostro approccio alla finanza di impatto. ICS è pronto a raccogliere le nuove sfide del post trasformazione in SpA”.
Risultati economico-patrimoniali
Per quanto riguarda i risultati economici:
- L’utile netto normalizzato, ottenuto non computando gli effetti delle componenti straordinarie, si attesta a 11,2 milioni di euro leggermente al di sotto rispetto al risultato normalizzato 2022;
- Il Return on SREP Capital normalizzato si attesta intorno al 6,5%, sostanzialmente in linea con il dato normalizzato del 2022;
- Il margine di interesse è pari a 43,8 milioni di euro, in riduzione rispetto al 2022 (-9,3%) a causa del maggiore costo della raccolta rappresentato in larga parte dall’incremento degli interessi passivi sulle aste TLTRO e sui pronti contro termine passivi, come conseguenza della politica restrittiva adottata dalla BCE nel corso dell’anno;
- Il margine di intermediazione si attesta a 53,8 milioni di euro, in riduzione rispetto al 2022 sostanzialmente per la mancata realizzazione dei proventi finanziari straordinari realizzati nel 2022, unitamente al risultato negativo del margine d’interesse solo parzialmente compensato dagli utili conseguiti sulla compravendita di titoli di Stato. Il margine d’intermediazione normalizzato dagli effetti dei proventi finanziari straordinari registra un decremento di 10,6 milioni di euro (-16,5%);
- I costi operativi si attestano a 36,1 milioni di euro sostanzialmente in linea rispetto allo scorso anno. I costi operativi normalizzati (depurati dai costi straordinari sostenuti una tantum per progetti straordinari) registrano un decremento di 1,9 milioni di euro (-5,2%);
- Le rettifiche di valore (voce 130) su crediti sono pari a 1,8 milioni di euro registrando una variazione in diminuzione di 9,1 milioni di euro (-83,9%) grazie ad un’efficacia e intensa azione di recupero;
Con riferimento alle voci patrimoniali, il totale attivo risulta pari a circa 3,6 miliardi di euro in aumento rispetto al 2022 (+1,4%). Nello specifico:
- I crediti alla clientela sono pari a 2,2 miliardi di euro, +88,7 milioni in aumento rispetto al 2022 (+4,2%), a conferma del ruolo strategico dell’Istituto nel favorire la realizzazione di investimenti infrastrutturali, nonostante lo scenario macroeconomico avverso;
- I crediti verso banche si attestano a 131,8 milioni di euro , in aumento di 76,9 milioni di euro rispetto allo scorso esercizio (+140%) per effetto dell’incremento dei depositi attivi stipulati con controparti bancarie nazionali;
- Il portafoglio titoli si attesta a 994,1 milioni di euro, in riduzione di 49,3 milioni di euro rispetto al 2022 (-5%), per effetto delle negoziazioni avvenute nell’anno;
- Le partecipazioni in titoli di capitale risultano pari a 121,2 milioni di euro, in linea con il valore dello scorso anno, e sono rappresentate dalla partecipazione nel capitale di Banca d’Italia per 120 milioni di euro e nel capitale dell’Istituto per l’Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani S.p.A. per 1,2 milioni di euro.
La raccolta si attesta a circa 2,6 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto al 2022(+0,8%). Nello specifico:
- I debiti verso banche sono pari a circa 1,7 miliardi di euro, in riduzione rispetto al 2022 (-8,4%) principalmente per l’effetto del rimborso, nel corso primo semestre, dell’asta TLTRO III, solo parzialmente compensata da aste di breve termine MRO e LTRO;
- I debiti verso clientela risultano pari a circa 591 milioni di euro, in aumento (+43%) per effetto di maggiori time deposit e conti correnti passivi;
- I titoli in circolazione sono pari a circa 300 milioni di euro per l’emissione del primo Social Bond ICS avvenuta nel corso del secondo semestre 2022.
Il patrimonio netto continua ad essere su livelli elevati attestandosi a circa 919,7 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di fine 2022 (+3,9%) sostanzialmente in virtù del minore impatto della riserva di valutazione negativa delle attività finanziarie valutate al fair value e della variazione in aumento della voce delle riserve per via del passaggio in giudicato di una sentenza definitiva favorevole all’Istituto.
Si segnala, infine, che il progetto di trasformazione sta proseguendo in linea con le attese.