Strategie 4.0 per didattica e formazione

Il momento storico che sta vivendo il nostro Paese ci ha resi sempre più consapevoli del ruolo e dell’impatto che la tecnologia e lo sviluppo digitale hanno nella vita quotidiana di ognuno di noi. Le nuove tecnologie stanno di fatto mutando le attività e le modalità di lavoro, modificando allo stesso tempo ruoli e responsabilità che portano alla nascita di nuove professioni.

Proprio in virtù di questo mutato contesto, si avverte sempre di più la necessità di innovare il sistema educativo riprogettando la formazione. Il mercato del lavoro infatti, richiede sempre più l’istituzione di una solida formazione terziaria professionalizzante, alternativa e non contrapposta a quella universitaria, che andrebbe a rafforzare il ruolo degli Istituti Tecnici Superiori e dell’apprendistato; dimostrando che le imprese non rappresentano soltanto il punto finale della formazione, ma possono esserne parte integrante.

Gli Istituti Tecnici Superiori, 104 presenti su tutto il territorio, sono nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese e rappresentano di fatto la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante. Una ricerca di INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, ha rilevato proprio che l’ 83% dei diplomati in questi Istituti lavora entro un anno e il 92% è occupato in attività strettamente coerenti con quanto si è studiato. Lo stesso fenomeno di compartecipazione attiva delle imprese alla didattica si verifica anche in molte academy aziendali che stanno continuando a nascere sul territorio.

Rafforzare la formazione terziaria consentirebbe quindi di colmare il gap esistente tra l’offerta formativa italiana e quella degli altri paesi e di creare figure professionali in linea con le nuove esigenze del mondo lavorativo.

Il momento storico che sta vivendo il nostro Paese ci ha resi sempre più consapevoli del ruolo e dell’impatto che la tecnologia e lo sviluppo digitale hanno nella vita quotidiana di ognuno di noi. Le nuove tecnologie stanno di fatto mutando le attività e le modalità di lavoro, modificando allo stesso tempo ruoli e responsabilità che portano alla nascita di nuove professioni. Proprio in virtù di questo mutato contesto, si avverte sempre di più la necessità di innovare il sistema educativo riprogettando la formazione. Il mercato del lavoro infatti, richiede sempre più l’istituzione di una solida formazione terziaria professionalizzante, alternativa e non contrapposta a quella universitaria, che andrebbe a rafforzare il ruolo degli Istituti Tecnici Superiori e dell’apprendistato; dimostrando che le imprese non rappresentano soltanto il punto finale della formazione, ma possono esserne parte integrante. Gli Istituti Tecnici Superiori, 104 presenti su tutto il territorio, sono nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese e rappresentano di fatto la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante. Una ricerca di INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, ha rilevato proprio che l’ 83% dei diplomati in questi Istituti lavora entro un anno e il 92% è occupato in attività strettamente coerenti con quanto si è studiato. Lo stesso fenomeno di compartecipazione attiva delle imprese alla didattica si verifica anche in molte academy aziendali che stanno continuando a nascere sul territorio. Rafforzare la formazione terziaria consentirebbe quindi di colmare il gap esistente tra l’offerta formativa italiana e quella degli altri paesi e di creare figure professionali in linea con le nuove esigenze del mondo lavorativo.