SPORT COME CRESCITA UMANA E EDUCATIVA, FIRMATA IN VATICANO ALLA PRESENZA DEL PAPA LA DICHIARAZIONE CHE GUARDA AL FUTURO

Nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, durante il Summit internazionale “Sport for all – cohesive, accesible and tailored to each person”, abbiamo firmato alla presenza del Papa, e insieme a numerosi altre Istituzioni ed Enti, la Dichiarazione che invita il mondo dello sport a guardare al futuro facendo proprie tre caratteristiche fondamentali: coesione, accessibilità ed essere a misura di ogni persona.

La prima per evidenziare la necessità di ridurre il gap tra lo sporto di base e lo sport professionistico, nella convinzione che l’unità dello sport è un valore dal salvaguardare e coltivare. La seconda per garantire a tutte le persone il diritto alla pratica sportiva, aldilà delle loro condizioni sociali e, infine, la terza parola si concentra sulla possibilità di tutte le persone di poter praticare lo sport, anche quando si hanno disabilità fisiche, mentali o disagi psicologici.

Con la firma della Dichiarazione diamo una risposta concreta, con proposte condivise, ai richiami del Santo padre sull’importanza dello sport come crescita umana ed educativa.

Il Summit, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in collaborazione con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e la Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, ha visto la partecipazione di circa 200 persone del mondo dello sport, di Federazioni Sportive Internazionali ma anche di associazioni sportive a livello amatoriale. Oltre che rappresentanti delle diverse confessioni cristiane e di altre religioni, così come di enti non profit e di istituzioni educative.

Nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, durante il Summit internazionale “Sport for all – cohesive, accesible and tailored to each person”, abbiamo firmato alla presenza del Papa, e insieme a numerosi altre Istituzioni ed Enti, la Dichiarazione che invita il mondo dello sport a guardare al futuro facendo proprie tre caratteristiche fondamentali: coesione, accessibilità ed essere a misura di ogni persona. La prima per evidenziare la necessità di ridurre il gap tra lo sporto di base e lo sport professionistico, nella convinzione che l’unità dello sport è un valore dal salvaguardare e coltivare. La seconda per garantire a tutte le persone il diritto alla pratica sportiva, aldilà delle loro condizioni sociali e, infine, la terza parola si concentra sulla possibilità di tutte le persone di poter praticare lo sport, anche quando si hanno disabilità fisiche, mentali o disagi psicologici. Con la firma della Dichiarazione diamo una risposta concreta, con proposte condivise, ai richiami del Santo padre sull’importanza dello sport come crescita umana ed educativa. Il Summit, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in collaborazione con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e la Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, ha visto la partecipazione di circa 200 persone del mondo dello sport, di Federazioni Sportive Internazionali ma anche di associazioni sportive a livello amatoriale. Oltre che rappresentanti delle diverse confessioni cristiane e di altre religioni, così come di enti non profit e di istituzioni educative.