Riparte il calcio a Lampedusa, ICS con Lega B e B Solidale inaugurano il nuovo campo

Dopo quattro mesi dalla posa della prima pietra e dal contestuale inizio dei lavori, il Ministro per lo Sport Luca Lotti, il Sindaco di Lampedusa e Linosa Salvatore Martello, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Carlo Tavecchio, il Commissario Straordinario della Lega Nazionale Professionisti B Mauro Balata e una rappresentanza del nostro Istituto inaugurano il nuovo campo di calcio di Lampedusa.
The Bridge – Un Ponte per Lampedusa” è il progetto promosso e coordinato da B Solidale Onlus, l’Organizzazione Non-Profit della Lega B, che prevede la realizzazione di uno stadio di calcio pubblico sull’Isola e, contestualmente, il sostegno alle Associazioni locali per lo sviluppo di attività sportive, sociali, formative, scolastiche e d’integrazione per i prossimi cinque anni.
Il Progetto, di cui al momento è stato realizzato il primo stralcio esecutivo funzionale che comprende il campo di calcio, il ripristino degli spogliatoi esistenti e le recinzioni perimetrali, è stato reso possibile grazie al prezioso contributo di una squadra di finanziatori che, insieme a noi, hanno da subito condiviso il valore dell’iniziativa, tra i quali Enel Cuore Onlus, Poste Italiane e l’Associazione Italiana Calciatori, attraverso AIC Onlus.

Perché un campo a Lampedusa
L’idea nasce per dare un concreto segnale di attenzione a una straordinaria comunità di italiani, sempre pronta a salvare, assistere e accogliere. Un segnale tangibile e ricco di significati – capace di andare oltre la solidarietà sempre manifestata nei confronti di Lampedusa – individuato nella costruzione di uno stadio pubblico che, prendendo spunto ed esempio dagli abitanti dell’isola, non li lasci soli nel compimento di quella dura missione che la geografia e la storia hanno loro assegnato. L’auspicio è che lo stadio possa diventare il principale centro di aggregazione dell’isola permettendo ai giovani delle squadre di calcio locali, agli studenti di tutti i livelli scolastici e anche ai ragazzi immigrati ospiti del centro di accoglienza di beneficiare di una serie di opportunità sportive, di percorsi formativi e di integrazione.

L’opera
Lo Stadio vuole rappresentare un modello di “struttura sostenibile” grazie all’utilizzo di strumenti tecnologi all’avanguardia che consentano di rendere efficiente l’impianto dal punto di vista energetico, gestionale e manutentivo. Il terreno di gioco è stato realizzato in erba mista naturale/sintetica con l’utilizzo di un particolare innesto che consente l’irrigazione con acqua salmastra, non andando così ad intaccare le riserve idriche dell’Isola. Si tratta di un primo stralcio esecutivo funzionale che precede una seconda parte di lavori che comprenderà illuminazione, impianto fotovoltaico, tribuna coperta, spogliatoio aggiuntivo e sistemazione dell’area esterna.
L’impianto fotovoltaico sarà in grado quindi di produrre più energia rispetto a quella richiesta dallo stadio, redistribuendo così l’energia in eccesso, attraverso lo scambio sul posto, al territorio (es: illuminazione pubblica, strutture comunali, ecc.). Anche in relazione all’impianto termico sarà adottata la tecnologia solare. Il modello energetico dello stadio rappresenterà il primo modulo energetico dell’Isola. Il progetto, nato da un’idea dell’avvocato Federico Vecchio e sviluppato e coordinato da Andrea Abodi, è stato elaborato dal punto di vista tecnico dall’architetto Filippo Fanelli, nella parte normativa dagli avvocati Marco Cerritelli, Valentina Perrone e Anna Vesco dello studio McDermott Will and Emery e dall’avvocato Vincenzo Bancone, partner LS Lexjus Sinacta, nella definizione delle strategie di giving e nei rapporti con gli enti filantropici.

Dopo quattro mesi dalla posa della prima pietra e dal contestuale inizio dei lavori, il Ministro per lo Sport Luca Lotti, il Sindaco di Lampedusa e Linosa Salvatore Martello, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Carlo Tavecchio, il Commissario Straordinario della Lega Nazionale Professionisti B Mauro Balata e una rappresentanza del nostro Istituto inaugurano il nuovo campo di calcio di Lampedusa.
The Bridge – Un Ponte per Lampedusa” è il progetto promosso e coordinato da B Solidale Onlus, l’Organizzazione Non-Profit della Lega B, che prevede la realizzazione di uno stadio di calcio pubblico sull’Isola e, contestualmente, il sostegno alle Associazioni locali per lo sviluppo di attività sportive, sociali, formative, scolastiche e d’integrazione per i prossimi cinque anni.
Il Progetto, di cui al momento è stato realizzato il primo stralcio esecutivo funzionale che comprende il campo di calcio, il ripristino degli spogliatoi esistenti e le recinzioni perimetrali, è stato reso possibile grazie al prezioso contributo di una squadra di finanziatori che, insieme a noi, hanno da subito condiviso il valore dell’iniziativa, tra i quali Enel Cuore Onlus, Poste Italiane e l’Associazione Italiana Calciatori, attraverso AIC Onlus.

Perché un campo a Lampedusa
L’idea nasce per dare un concreto segnale di attenzione a una straordinaria comunità di italiani, sempre pronta a salvare, assistere e accogliere. Un segnale tangibile e ricco di significati – capace di andare oltre la solidarietà sempre manifestata nei confronti di Lampedusa – individuato nella costruzione di uno stadio pubblico che, prendendo spunto ed esempio dagli abitanti dell’isola, non li lasci soli nel compimento di quella dura missione che la geografia e la storia hanno loro assegnato. L’auspicio è che lo stadio possa diventare il principale centro di aggregazione dell’isola permettendo ai giovani delle squadre di calcio locali, agli studenti di tutti i livelli scolastici e anche ai ragazzi immigrati ospiti del centro di accoglienza di beneficiare di una serie di opportunità sportive, di percorsi formativi e di integrazione.

L’opera
Lo Stadio vuole rappresentare un modello di “struttura sostenibile” grazie all’utilizzo di strumenti tecnologi all’avanguardia che consentano di rendere efficiente l’impianto dal punto di vista energetico, gestionale e manutentivo. Il terreno di gioco è stato realizzato in erba mista naturale/sintetica con l’utilizzo di un particolare innesto che consente l’irrigazione con acqua salmastra, non andando così ad intaccare le riserve idriche dell’Isola. Si tratta di un primo stralcio esecutivo funzionale che precede una seconda parte di lavori che comprenderà illuminazione, impianto fotovoltaico, tribuna coperta, spogliatoio aggiuntivo e sistemazione dell’area esterna.
L’impianto fotovoltaico sarà in grado quindi di produrre più energia rispetto a quella richiesta dallo stadio, redistribuendo così l’energia in eccesso, attraverso lo scambio sul posto, al territorio (es: illuminazione pubblica, strutture comunali, ecc.). Anche in relazione all’impianto termico sarà adottata la tecnologia solare. Il modello energetico dello stadio rappresenterà il primo modulo energetico dell’Isola. Il progetto, nato da un’idea dell’avvocato Federico Vecchio e sviluppato e coordinato da Andrea Abodi, è stato elaborato dal punto di vista tecnico dall’architetto Filippo Fanelli, nella parte normativa dagli avvocati Marco Cerritelli, Valentina Perrone e Anna Vesco dello studio McDermott Will and Emery e dall’avvocato Vincenzo Bancone, partner LS Lexjus Sinacta, nella definizione delle strategie di giving e nei rapporti con gli enti filantropici.