Premio Ischia 2016: il giornalismo che scuote le coscienze e sensibilizza gli animi

Con un po’ di amarezza per la perdita della partita dell’Italia e con il cuore scosso dagli avvenimenti in Bangladesh, alle cui vittime abbiamo dedicato un minuto di silenzio, si é aperta la XXXVII cerimonia di consegna del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo.
Ma i giornalisti lo sanno meglio di tutti: non c’é programma che non possa essere scardinato, non c’é copione che non possa essere riscritto, non c’é programmazione tv che non possa essere stravolta dagli eventi.
E lo sanno bene anche i fratelli Elio e Benedetto Valentino, sotto la cui sapiente guida si svolge uno dei premi più ambiti da chi si occupa di informazione a tutti I livelli. Quando misceli spettacolo, cultura, informazione, sport e grandi problematiche sociali e, soprattutto, quando punti a coinvolgere personaggi così importanti, devi essere pronto a risolvere e a stravolgere tutti i tuoi programmi. E lo devi saper fare con la maestria e la simpatia che sempre li contraddistingue. Devi essere pronto a rimandare di due ore l’evento perchè coincide con Italia-Germania e poi devi rimandarlo ancora perchè l’Italia va ai rigori. E devi essere pronto a spostare l’intero palco sulla darsena di un Regina Isabella completamente blindato dalla polizia perché stai premiando Can Dundar, il giornalista turco, perseguitato dal suo stesso Governo, che si batte per la libertà di stampa e “RAQQA IS BEING SLAUGHTERED SILENTLY”, un gruppo di giornalisti e attivisti dei diritti umani che pubblicano in Siria un sito web e pagine social che testimoniano le violenze commesse contro la popolazione dall’Isis e dal regime di Assad.
Lo sa bene anche Paola Saluzzi che, da diversi anni, conduce con maestria questo premio. Lei sa come fare il suo mestiere giostrandosi tra ritardi, umori e contrattempi vari, sa come tirare su il morale dopo una sconfitta sportiva e una più grande e dolorosa sconfitta civile, affrontando i temi più disparati e mantenendo alta l’attenzione fino alla sigla finale.
Lo sappiamo bene anche noi e il nostro Commissario, Paolo D’Alessio, che ha consegnato il premio al conduttore di Tiki-Taka Pierluigi Pardo che, con la sua ironia e il suo travolgente eclettismo, ha creato un nuovo modo di fare trasmissioni sportive in tv. Sappiamo quanto sia importante cercare di fare al meglio il nostro lavoro, promuovendo l’eticità dello sport in tutte le sue forme e cercando di costruire e facilitare l’indotto economico del patrimonio sportivo e culturale del Paese attraverso anche la promozione di eventi come questo.
Il giornalismo si occupa della nostra vita, dei piccoli e dei grandi problemi sociali, favorisce la cultura e l’informazione, sensibilizza animi e scuote coscienze ed é per questo che ha un ruolo così importante nella vita e nei mestieri di tutti noi.

 

Con un po’ di amarezza per la perdita della partita dell’Italia e con il cuore scosso dagli avvenimenti in Bangladesh, alle cui vittime abbiamo dedicato un minuto di silenzio, si é aperta la XXXVII cerimonia di consegna del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo.
Ma i giornalisti lo sanno meglio di tutti: non c’é programma che non possa essere scardinato, non c’é copione che non possa essere riscritto, non c’é programmazione tv che non possa essere stravolta dagli eventi.
E lo sanno bene anche i fratelli Elio e Benedetto Valentino, sotto la cui sapiente guida si svolge uno dei premi più ambiti da chi si occupa di informazione a tutti I livelli. Quando misceli spettacolo, cultura, informazione, sport e grandi problematiche sociali e, soprattutto, quando punti a coinvolgere personaggi così importanti, devi essere pronto a risolvere e a stravolgere tutti i tuoi programmi. E lo devi saper fare con la maestria e la simpatia che sempre li contraddistingue. Devi essere pronto a rimandare di due ore l’evento perchè coincide con Italia-Germania e poi devi rimandarlo ancora perchè l’Italia va ai rigori. E devi essere pronto a spostare l’intero palco sulla darsena di un Regina Isabella completamente blindato dalla polizia perché stai premiando Can Dundar, il giornalista turco, perseguitato dal suo stesso Governo, che si batte per la libertà di stampa e “RAQQA IS BEING SLAUGHTERED SILENTLY”, un gruppo di giornalisti e attivisti dei diritti umani che pubblicano in Siria un sito web e pagine social che testimoniano le violenze commesse contro la popolazione dall’Isis e dal regime di Assad.
Lo sa bene anche Paola Saluzzi che, da diversi anni, conduce con maestria questo premio. Lei sa come fare il suo mestiere giostrandosi tra ritardi, umori e contrattempi vari, sa come tirare su il morale dopo una sconfitta sportiva e una più grande e dolorosa sconfitta civile, affrontando i temi più disparati e mantenendo alta l’attenzione fino alla sigla finale.
Lo sappiamo bene anche noi e il nostro Commissario, Paolo D’Alessio, che ha consegnato il premio al conduttore di Tiki-Taka Pierluigi Pardo che, con la sua ironia e il suo travolgente eclettismo, ha creato un nuovo modo di fare trasmissioni sportive in tv. Sappiamo quanto sia importante cercare di fare al meglio il nostro lavoro, promuovendo l’eticità dello sport in tutte le sue forme e cercando di costruire e facilitare l’indotto economico del patrimonio sportivo e culturale del Paese attraverso anche la promozione di eventi come questo.
Il giornalismo si occupa della nostra vita, dei piccoli e dei grandi problemi sociali, favorisce la cultura e l’informazione, sensibilizza animi e scuote coscienze ed é per questo che ha un ruolo così importante nella vita e nei mestieri di tutti noi.