“Lo svolgimento di questa 3 giorni è un calcio d’inizio verso il futuro”: questa in sintesi la conclusione che il Direttore generale della FIGC Michele Uva, ha tracciato in chiusura dei lavori di “KickOff 2015”, evento che ha animato per qualche giorno l’Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena.
Tre giorni di analisi, confronti, idee e suggerimenti per ritrovare, attraverso i contributi dei 250 partecipanti, la vera anima del calcio, ormai smarrita. Una miniera di proposte da cogliere al volo per tutti quelli che , come noi, amano questo sport e si impegnano ogni giorno per migliorarlo.
Gli 11 Play Team partecipanti sono stati suddivisi per aree tematiche contraddistinte da denominazioni riguardanti i valori del calcio e hanno elaborato i loro progetti all’interno di 11 tende esattamente collocate sul campo dello stadio. Tanti gli interventi di grande interesse io fisicamente sul campo di calcio dello stadio, sono arrivati proposte concrete per il futuro, che potranno essere utili a sviluppare l’attività di tutti gli addetti ai lavori del mondo del calcio, sia sotto l’aspetto sportivo che organizzativo.
Tra le proposte più interessanti e innovative l’istituzione di un Comitato Etico in Figc che aiuti le società nel lavoro di promozione dei valori sul territorio, la creazione di un hub per il popolo del calcio, l’inclusione dei tifosi nella governance delle società e gli investimenti nella cultura della nutrizione perché l’attività calcistica è di per sé benessere ed è un grande volano di educazione e crescita.
Uno degli aspetti più dibattuti dagli undici team di esperti è stato quello relativo all’importanza di investimenti mirati nel settore dell’impiantistica sportiva gli unici che riuscirebbero a cambiare la mentalità attuale facendo addirittura diventare lo stadio un luogo di difesa dai più violenti. E non solo: si è parlato dei nuovi modelli di stadi da implementare nei prossimi 10-15 anni nella penisola, nuovi stadi urbani e non decentralizzati, innervati nel tessuto cittadino e che permettano magari di riqualificare aree oggi degradate. Impianti di nuova concezione, costruiti da zero oppure ottenuti ristrutturando quelli già esistenti, ma pensati e calibrati sulle future esigenze delle comunità locali.
Tra tutte le conclusioni, era quest’ultima quella per noi più interessante; un ringraziamento importante va dunque alla FIGC per averci invitato a partecipare a questo grande laboratorio di idee e di progetti permettendoci di condividere e raccogliere proposte e pensieri in un contesto di confronto laico, equilibrato, aperto e in uno spazio informale, interattivo e trasversale.
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