30 milioni di euro per progetti culturali: i finanziamenti dell’Istituto per il Credito Sportivo a favore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude

Presso la Reggia di Venaria, il Presidente Abodi e il Presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Michele Briamonte, hanno siglato un importante protocollo d’intesa che prevede un plafond di 30 milioni di euro di finanziamenti per sostenere la progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di programmi di ambito culturale per le Residenze Reali Sabaude.

La Venaria Reale sarà il primo complesso a sfruttare il finanziamento ottenuto dal nostro Istituto, per il quale sono previsti obiettivi di breve, medio e lungo termine. In prospettiva, ne usufruirà tutto il sistema delle Residenze Sabaude del Piemonte, composto da 16 residenze, nella quasi totalità iscritte nella lista del Patrimonio Unesco

L’accordo potrebbe fare da vero e proprio spartiacque, laddove la cultura inizia ad essere vista come effettivo e imprescindibile motore economico del Paese Italia. Un’industria dalla forza prorompente che, sulla base di un impegno lungimirante e programmatico, agisce sul territorio di pertinenza, e di conseguenza sul benessere nazionale, apportando benefici al tessuto economico, sociale e imprenditoriale, oltre a rappresentare come sempre l’organismo per la conservazione e la tutela dei beni culturali.

Presso la Reggia di Venaria, il Presidente Abodi e il Presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Michele Briamonte, hanno siglato un importante protocollo d’intesa che prevede un plafond di 30 milioni di euro di finanziamenti per sostenere la progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di programmi di ambito culturale per le Residenze Reali Sabaude. La Venaria Reale sarà il primo complesso a sfruttare il finanziamento ottenuto dal nostro Istituto, per il quale sono previsti obiettivi di breve, medio e lungo termine. In prospettiva, ne usufruirà tutto il sistema delle Residenze Sabaude del Piemonte, composto da 16 residenze, nella quasi totalità iscritte nella lista del Patrimonio Unesco L’accordo potrebbe fare da vero e proprio spartiacque, laddove la cultura inizia ad essere vista come effettivo e imprescindibile motore economico del Paese Italia. Un’industria dalla forza prorompente che, sulla base di un impegno lungimirante e programmatico, agisce sul territorio di pertinenza, e di conseguenza sul benessere nazionale, apportando benefici al tessuto economico, sociale e imprenditoriale, oltre a rappresentare come sempre l’organismo per la conservazione e la tutela dei beni culturali.