Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. insieme a Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole per sostenere COIMA Sgr nell’acquisizione e nei lavori del Villaggio Olimpico di Porta Romana, a Milano, in occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Coima SGR, leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, ha annunciato quest’oggi il trasferimento dal fondo Porta Romana al nuovo fondo COIMA Olympic Village Fund (il “fondo COVF”) del Villaggio Olimpico, che durante i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 ospiterà gli alloggi per gli atleti e successivamente sarà trasformato nel più grande studentato convenzionato d’Italia. Il progetto prevede investimenti complessivi per circa 200 milioni di euro finalizzati all’acquisizione e completamento lavori.

Il fondo è dedicato allo sviluppo del Villaggio Olimpico, primo tassello del grande piano di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana, oggetto di una più ampia opera di riqualificazione da parte del fondo Porta Romana, promosso e gestito da COIMA SGR e con coinvestitori Prada Holding, Covivio e il fondo COIMA ESG City Impact Fund.

L’operazione di Intesa Sanpaolo, Credito Sportivo e Culturale e Credit Agricole, da oltre 100 milioni di euro, permetterà al Fondo COVF di acquisire il Villaggio e garantire il piano di sviluppo residuo. Una finanziamento in pool per favorire un’opera altamente sostenibile, con oltre il 50% di aree verdi a disposizione degli studenti e della popolazione ed energeticamente sostenibile con il 30% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Il Villaggio Olimpico, dalla superficie di circa 30.000 mq,  ospiterà gli alloggi per gli atleti e successivamente sarà trasformato nel più grande studentato convenzionato d’Italia. Circa 1700 posti letti saranno a disposizione degli studenti universitari (il 30% a tariffa agevolata) grazie ad un accordo fra la Fondazione Milano – Cortina, Comune di Milano e Regione Lombardia. I lavori del Villaggio Olimpico al momento mantengono l’anticipo di tre mesi rispetto al cronoprogramma.