“Investimenti in infrastrutture sportive. Sbloccare il potenziale inespresso” è il nome del terzo Quaderno dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. che rientra nella collana di approfondimenti interamente realizzata dal Servizio Studi e Sviluppo Sostenibile di ICSC.
Il Rapporto si propone di analizzare il mercato degli investimenti e dei finanziamenti in infrastrutture sportive nel periodo 2019-2023, dedicando un approfondimento specifico al tema dell’ammodernamento degli impianti di media e grande dimensione, sempre più centrali per attivare processi di rigenerazione urbana e consentire alle nostre città di divenire poli attrattori di grandi eventi, sportivi e culturali.
Nonostante il contraccolpo della pandemia e un quadro congiunturale dominato da continui shock esogeni, il settore sportivo ha dimostrato una straordinaria capacità di reazione, grazie soprattutto al dinamismo degli Enti Locali (proprietari del 70% degli impianti sportivi). Nel 2023,infatti, lo Sport è diventato il principale capitolo di spesa nelle politiche di investimento locali finanziate a debito, assorbendo 353 milioni di euro di finanziamenti bancari.
L’andamento positivo degli investimenti in infrastrutture sportive è trainato dai Comuni del Nord e riguarda in prevalenza iniziative di piccola dimensione (sotto i 500 mila €). Le Regioni settentrionali hanno attivato più di 1.100 progetti tra il 2019 e il 2023, pari al 44% degli interventi di riqualificazione e sviluppo complessivamente realizzati in Italia. Il Meridione continua a evidenziare un ridotto tasso di investimento, pur in presenza di una dotazione impiantistica inferiore alla media nazionale e una più alta quota di strutture sportive non funzionanti.
In Italia, tuttavia, gli investimenti che riguardano impianti sportivi di grandi dimensioni assorbono solamente l’1% dei finanziamenti destinati al settore sportivo. Per inaugurare una nuova stagione di investimenti è necessario superare i vincoli che frenano l’avvio di un processo di ammodernamento infrastrutturale, promuovendo un ricorso più spinto a modelli di Partenariato Pubblico Privato semplificando ulteriormente le procedure amministrative e adottando adeguati sistemi di valutazione di impatto per garantire l’efficace allocazione delle risorse pubbliche e massimizzare le ricadute per la collettività.
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