Dati Istat 2024: la percentuale di sedentari cala al 32,8%. Quintieri: “L’Italia si rimette in movimento”

È stata presentata quest’oggi, presso la Sala Conferenze delle Piscine del Foro Italico, l’Indagine sulla pratica sportiva in Italia relativa al 2024, realizzata dall’ISTAT alla presenza del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, dell’AD di Sport e Salute S.p.A., Diego Nepi Molineris e del Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri. Hanno partecipato all’incontro anche il Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio e il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis.

L’indagine, condotta su base campionaria e in continuità con un percorso avviato nel 1995, ha confermato una tendenza positiva nella diffusione della pratica sportiva nel nostro Paese. Nel 2024, la quota dei sedentari è scesa al 32,8%, rispetto al 35% del 2023, mentre la pratica sportiva continuativa è passata dal 17,8% del 1995 al 28,7% dello scorso anno.

Tra le principali motivazioni che spingono gli italiani a praticare sport si evidenziano il mantenimento della forma fisica (61,5%), la passione o il piacere personale (49,8%) e lo svago (42,6%). Non meno significativo è il ruolo dello sport come strumento per alleviare lo stress, citato dal 27,5% degli intervistati.

L’indagine dell’Istat ha inoltre approfondito il fenomeno del drop out sportivo: nel 2024, il 25,4% della popolazione dai 3 anni in su ha abbandonato un’attività sportiva praticata in passato, con un’incidenza maggiore tra le giovani donne tra i 10 e i 24 anni (21,6% rispetto al 15,1% dei coetanei maschi). Da segnalare anche il crescente ruolo delle nuove tecnologie, con il 18,7% degli sportivi che utilizza app dedicate al fitness, percentuale più alta tra le donne (20,9%).

“L’analisi dell’Istat conferma da un lato criticità ben note, come il divario tra uomini e donne e la persistente disparità territoriale tra Nord e Sud; dall’altro, restituisce segnali incoraggianti: cresce in modo netto il numero di cittadini che praticano sport, soprattutto tra gli over 65, passati dal 5% al 30% in trent’anni. Il calo degli sport di squadra a favore di quelli individuali è un dato da non sottovalutare, perché rischia di indebolire la dimensione sociale dello sport. Ciò che va evidenziato è che l’Italia si sta rimettendo in movimento: aumentano i cittadini attivi e, con adeguati interventi di manutenzione e riqualificazione degli impianti, il futuro può essere ancora più promettente. Portare lo sport in tutti i Comuni, anche nei più piccoli, attraverso strutture moderne e accessibili, significa avvicinare sempre più persone alla pratica sportiva, con benefici concreti sul piano economico, sociale e della salute” ha commentato il Presidente di ICSC, Beniamino Quintieri.

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È stata presentata quest’oggi, presso la Sala Conferenze delle Piscine del Foro Italico, l’Indagine sulla pratica sportiva in Italia relativa al 2024, realizzata dall’ISTAT alla presenza del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, dell’AD di Sport e Salute S.p.A., Diego Nepi Molineris e del Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri. Hanno partecipato all’incontro anche il Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio e il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis. L’indagine, condotta su base campionaria e in continuità con un percorso avviato nel 1995, ha confermato una tendenza positiva nella diffusione della pratica sportiva nel nostro Paese. Nel 2024, la quota dei sedentari è scesa al 32,8%, rispetto al 35% del 2023, mentre la pratica sportiva continuativa è passata dal 17,8% del 1995 al 28,7% dello scorso anno. Tra le principali motivazioni che spingono gli italiani a praticare sport si evidenziano il mantenimento della forma fisica (61,5%), la passione o il piacere personale (49,8%) e lo svago (42,6%). Non meno significativo è il ruolo dello sport come strumento per alleviare lo stress, citato dal 27,5% degli intervistati. L’indagine dell’Istat ha inoltre approfondito il fenomeno del drop out sportivo: nel 2024, il 25,4% della popolazione dai 3 anni in su ha abbandonato un’attività sportiva praticata in passato, con un’incidenza maggiore tra le giovani donne tra i 10 e i 24 anni (21,6% rispetto al 15,1% dei coetanei maschi). Da segnalare anche il crescente ruolo delle nuove tecnologie, con il 18,7% degli sportivi che utilizza app dedicate al fitness, percentuale più alta tra le donne (20,9%). “L’analisi dell’Istat conferma da un lato criticità ben note, come il divario tra uomini e donne e la persistente disparità territoriale tra Nord e Sud; dall’altro, restituisce segnali incoraggianti: cresce in modo netto il numero di cittadini che praticano sport, soprattutto tra gli over 65, passati dal 5% al 30% in trent’anni. Il calo degli sport di squadra a favore di quelli individuali è un dato da non sottovalutare, perché rischia di indebolire la dimensione sociale dello sport. Ciò che va evidenziato è che l’Italia si sta rimettendo in movimento: aumentano i cittadini attivi e, con adeguati interventi di manutenzione e riqualificazione degli impianti, il futuro può essere ancora più promettente. Portare lo sport in tutti i Comuni, anche nei più piccoli, attraverso strutture moderne e accessibili, significa avvicinare sempre più persone alla pratica sportiva, con benefici concreti sul piano economico, sociale e della salute” ha commentato il Presidente di ICSC, Beniamino Quintieri. Clicca qui per approfondire.