Presentato il V Rapporto dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato promosso da ADSI, Confagricoltura, Confedilizia e ICSC

È stato presentato presso la sala Plenaria Marco Biagi del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro il V Rapporto dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato, punto di riferimento per la corretta definizione del ruolo economico, culturale e sociale del sistema degli immobili privati di interesse storico-artistico in Italia.

Realizzato dalla Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale ETS, l’Osservatorio è promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, Confagricoltura, Confedilizia e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A., nella speranza di fornire alle istituzioni uno strumento utile per supportare la definizione delle politiche da adottare per continuare a sostenere il patrimonio culturale privato, che solo nel 2023 ha accolto 34 milioni di visitatori, in forte crescita rispetto agli anni precedenti.

Il consueto Rapporto annuale sul patrimonio immobiliare storico privato, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, oltre alla usuale panoramica sugli immobili storici privati, la loro natura, la collocazione sul territorio italiano e le attività svolte, quest’anno dedica un’apposita sezione agli investimenti nella conservazione e nella valorizzazione delle dimore storiche. Questi investimenti rappresentano un importante volano per la crescita economica: tra interventi ordinari e straordinari si stima i proprietari abbiamo speso complessivamente nel 2023 oltre 1,9 miliardi di euro, contribuendo a oltre un decimo dell’incremento del PIL Italiano per quell’anno.

“Il V Rapporto sul Patrimonio Culturale Privato individua i punti di forza e di debolezza del comparto per avere una fotografia chiara delle azioni da intraprendere in futuro mettendo in luce le potenzialità di un settore in grado di contribuire allo sviluppo sociale e soprattutto economico del Paese. Per innescare meccanismi di crescita virtuosa è indispensabile assicurare al patrimonio culturale privato un’adeguata tutela, intesa come adeguato afflusso di risorse, non solo per la conservazione e il recupero delle strutture esistenti, ma anche per la trasformazione in asset class di interesse per gli  investitori. Le parole chiave sono indubbiamente: tutelare, valorizzare, promuovere. Una sfida da vincere insieme” ha dichiarato il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A., Beniamino Quintieri.

È stato presentato presso la sala Plenaria Marco Biagi del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro il V Rapporto dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato, punto di riferimento per la corretta definizione del ruolo economico, culturale e sociale del sistema degli immobili privati di interesse storico-artistico in Italia. Realizzato dalla Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale ETS, l’Osservatorio è promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, Confagricoltura, Confedilizia e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A., nella speranza di fornire alle istituzioni uno strumento utile per supportare la definizione delle politiche da adottare per continuare a sostenere il patrimonio culturale privato, che solo nel 2023 ha accolto 34 milioni di visitatori, in forte crescita rispetto agli anni precedenti. Il consueto Rapporto annuale sul patrimonio immobiliare storico privato, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, oltre alla usuale panoramica sugli immobili storici privati, la loro natura, la collocazione sul territorio italiano e le attività svolte, quest’anno dedica un’apposita sezione agli investimenti nella conservazione e nella valorizzazione delle dimore storiche. Questi investimenti rappresentano un importante volano per la crescita economica: tra interventi ordinari e straordinari si stima i proprietari abbiamo speso complessivamente nel 2023 oltre 1,9 miliardi di euro, contribuendo a oltre un decimo dell’incremento del PIL Italiano per quell’anno. “Il V Rapporto sul Patrimonio Culturale Privato individua i punti di forza e di debolezza del comparto per avere una fotografia chiara delle azioni da intraprendere in futuro mettendo in luce le potenzialità di un settore in grado di contribuire allo sviluppo sociale e soprattutto economico del Paese. Per innescare meccanismi di crescita virtuosa è indispensabile assicurare al patrimonio culturale privato un’adeguata tutela, intesa come adeguato afflusso di risorse, non solo per la conservazione e il recupero delle strutture esistenti, ma anche per la trasformazione in asset class di interesse per gli  investitori. Le parole chiave sono indubbiamente: tutelare, valorizzare, promuovere. Una sfida da vincere insieme” ha dichiarato il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A., Beniamino Quintieri.