L’Istituto per il Credito Sportivo in audizione al Senato per le prospettive di riforma del calcio italiano

Si è svolta questa mattina l’audizione presso la 7a Commissione Permanente – Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e Sport del Senato della Repubblica in merito alle prospettive di riforma del calcio italiano.

Il Presidente Beniamino Quintieri e il Direttore Generale Lodovico Mazzolin hanno illustrato il modello di business dell’Istituto per il Credito Sportivo, banca pubblica per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura, e l’impegno per sostenere il sistema Calcio.

È importante evidenziare che il Calcio ha un significativo impatto sui territori soprattutto per la componente “non professionistica”.  Il calcio dilettantistico e giovanile, infatti, rappresenta il principale movimento sportivo italiano, con oltre 8 mila società e più di 2 mila società giovanili/studentesche, a fronte di 98 società professionistiche.

In termini economici, il Settore calcistico offre diverse opportunità di reddito, che in Italia sono poco diversificate e poco sfruttate, come ad esempio i ricavi da stadio di società professionistiche. Se analizziamo le fonti di ricavo delle società calcistiche professionistiche, non considerando le plusvalenze da cessione dei giocatori, si rileva che per i Club di Serie A i diritti TV rappresentano la principale fonte di ricavo assorbendo oltre la metà delle entrate, mentre per la Serie B prevalgono i proventi da sponsorizzazione e attività commerciali.

Per tutte le categorie (Serie A, Serie B e Lega Pro) i ricavi da stadio costituiscono una fonte di entrate contenuta. Sul dato relativo ai ricavi da stadio pesa inevitabilmente il basso livello qualitativo delle strutture.

Le esperienze internazionali ci offrono, invece, la possibilità di toccare con mano la validità dell’equazione “stadio moderno = incremento spettatori e ricavi” e dunque, “stadio moderno = incremento dei flussi di ricavo”.  Gli impianti moderni realizzati in Europa presentano un tasso di riempimento superiore al 90% (mentre per gli stadi italiani è inferiore al 60%) frutto di investimenti volti alla realizzazione di strutture polivalenti, utilizzabili per molteplici attività ricreative, sportive e culturali che consentono di sfruttarli non solo per i match day. Inoltre, gli impianti moderni riescono a massimizzare i ricavi offrendo una gamma diversificata di servizi, come l’hospitality, ristorazione, prodotti tecnologici, parcheggi e altro ancora.

Dal punto di vista finanziario, il sistema bancario deve valutare il grado di solvibilità di un settore. Il Sistema Calcio ha un rischio finanziario rilevante, testimoniato dall’elevato numero di società professionistiche con merito di credito non adeguato. Circa il 30-35% delle squadre di serie A/B hanno un rischio alto, il 67% delle squadre di Lega Pro.

Al contempo si osserva una crescita consistente di proprietà estere nei principali club di serie A e B. Tale aspetto, se da un lato dimostra l’appetibilità del settore calcistico per gli investitori stranieri, che tendono a entrare nel mercato tramite veicoli finanziari di investimento, dall’altra determina un aumento della complessità per il sistema bancario tradizionale nelle fasi di valutazione di garanzie diverse da quelle reali.

In tale scenario ICS è stato, comunque, presente, supportando il settore calcistico con un importo di finanziamenti erogati superiori a €400 mln negli ultimi 3 anni e un presidio non solo finanziario ma anche di advisory in quasi tutti i principali investimenti focalizzati sulle infrastrutture stadio in Italia dal 2011.

Per rendere più forte il sistema è necessario focalizzarsi sul rinnovo delle infrastrutture oltre che su un rigore nella disciplina di eventuali supporti pubblici di qualsiasi natura, in un’ottica di stimolo di comportamenti virtuosi.

In questo nuovo scenario risulta fondamentale il ruolo dello Stato che, attraverso garanzie pubbliche, potrebbe ridurre il rischio su importi elevati di finanziamento oltre che utilizzare la logica «covenant» per erogare e mantenere agevolazioni pubbliche – ad esempio facendo ricorso a parametri economici ed industriali vincolanti per ottenere e mantenere agevolazioni pubbliche di qualsiasi natura.

L’Istituto per il Credito Sportivo metterà a disposizione del sistema e delle istituzioni coinvolte nel processo di riforma del Calcio il proprio know-how per favorire la creazione e la riqualificazione delle infrastrutture che potrebbero rilanciare l’intero movimento su scala internazionale.

Si è svolta questa mattina l’audizione presso la 7a Commissione Permanente – Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e Sport del Senato della Repubblica in merito alle prospettive di riforma del calcio italiano. Il Presidente Beniamino Quintieri e il Direttore Generale Lodovico Mazzolin hanno illustrato il modello di business dell’Istituto per il Credito Sportivo, banca pubblica per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura, e l’impegno per sostenere il sistema Calcio. È importante evidenziare che il Calcio ha un significativo impatto sui territori soprattutto per la componente “non professionistica”.  Il calcio dilettantistico e giovanile, infatti, rappresenta il principale movimento sportivo italiano, con oltre 8 mila società e più di 2 mila società giovanili/studentesche, a fronte di 98 società professionistiche. In termini economici, il Settore calcistico offre diverse opportunità di reddito, che in Italia sono poco diversificate e poco sfruttate, come ad esempio i ricavi da stadio di società professionistiche. Se analizziamo le fonti di ricavo delle società calcistiche professionistiche, non considerando le plusvalenze da cessione dei giocatori, si rileva che per i Club di Serie A i diritti TV rappresentano la principale fonte di ricavo assorbendo oltre la metà delle entrate, mentre per la Serie B prevalgono i proventi da sponsorizzazione e attività commerciali. Per tutte le categorie (Serie A, Serie B e Lega Pro) i ricavi da stadio costituiscono una fonte di entrate contenuta. Sul dato relativo ai ricavi da stadio pesa inevitabilmente il basso livello qualitativo delle strutture. Le esperienze internazionali ci offrono, invece, la possibilità di toccare con mano la validità dell’equazione “stadio moderno = incremento spettatori e ricavi” e dunque, “stadio moderno = incremento dei flussi di ricavo”.  Gli impianti moderni realizzati in Europa presentano un tasso di riempimento superiore al 90% (mentre per gli stadi italiani è inferiore al 60%) frutto di investimenti volti alla realizzazione di strutture polivalenti, utilizzabili per molteplici attività ricreative, sportive e culturali che consentono di sfruttarli non solo per i match day. Inoltre, gli impianti moderni riescono a massimizzare i ricavi offrendo una gamma diversificata di servizi, come l’hospitality, ristorazione, prodotti tecnologici, parcheggi e altro ancora. Dal punto di vista finanziario, il sistema bancario deve valutare il grado di solvibilità di un settore. Il Sistema Calcio ha un rischio finanziario rilevante, testimoniato dall’elevato numero di società professionistiche con merito di credito non adeguato. Circa il 30-35% delle squadre di serie A/B hanno un rischio alto, il 67% delle squadre di Lega Pro. Al contempo si osserva una crescita consistente di proprietà estere nei principali club di serie A e B. Tale aspetto, se da un lato dimostra l’appetibilità del settore calcistico per gli investitori stranieri, che tendono a entrare nel mercato tramite veicoli finanziari di investimento, dall’altra determina un aumento della complessità per il sistema bancario tradizionale nelle fasi di valutazione di garanzie diverse da quelle reali. In tale scenario ICS è stato, comunque, presente, supportando il settore calcistico con un importo di finanziamenti erogati superiori a €400 mln negli ultimi 3 anni e un presidio non solo finanziario ma anche di advisory in quasi tutti i principali investimenti focalizzati sulle infrastrutture stadio in Italia dal 2011. Per rendere più forte il sistema è necessario focalizzarsi sul rinnovo delle infrastrutture oltre che su un rigore nella disciplina di eventuali supporti pubblici di qualsiasi natura, in un’ottica di stimolo di comportamenti virtuosi. In questo nuovo scenario risulta fondamentale il ruolo dello Stato che, attraverso garanzie pubbliche, potrebbe ridurre il rischio su importi elevati di finanziamento oltre che utilizzare la logica «covenant» per erogare e mantenere agevolazioni pubbliche – ad esempio facendo ricorso a parametri economici ed industriali vincolanti per ottenere e mantenere agevolazioni pubbliche di qualsiasi natura. L’Istituto per il Credito Sportivo metterà a disposizione del sistema e delle istituzioni coinvolte nel processo di riforma del Calcio il proprio know-how per favorire la creazione e la riqualificazione delle infrastrutture che potrebbero rilanciare l’intero movimento su scala internazionale.